Necessità fa virtù: la rete “svela” il patrimonio culturale italiano e le sue molteplici occasioni

Abstract

La necessaria chiusura degli istituti d’arte e dei teatri, archi e biblioteche, ha reso la digitalizzazione delle immagini del patrimonio culturale l’unico modo per continuare a trasmettere appunto cultura fin nelle nostre case. In questo l’uso dei social network si è reso quanto mai funzionale a tale scopo con l’obiettivo di raggiungere le fasce più giovani della popolazione e, in generale, quei fruitori poco abituati ai consumi culturali.  Come si traduce ciò in termini l’incremento di redditività? E a che prezzo ? Una generalizzata messa a disposizione delle riproduzioni digitali, che vantaggi produce a favore di terzi soggetti che operano a fini di lucro ? Possiamo quindi parlare di diritto d’autore dei beni culturali in ambiente social ?

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