Le quote di programmazione e di investimento in opere europee e dei produttori indipendenti

Abstract

L’esigenza di tutelare il prodotto interno nel settore audiovisivo è stata avvertita dal legislatore italiano fin dal 1965. La legge n. 1213 del medesimo anno, infatti, incaricava un apposito Comitato dei Ministri di stabilire annualmente la percentuale minima del tempo complessivo di film e telefilm di produzione nazionale che la RAI avrebbe dovuto
programmare in rapporto a quelli di produzione straniera. La norma, peraltro di fatto scarsamente applicata, dimostrava la necessità di sostenere lo sviluppo del mercato audiovisivo italiano, minacciato dalle superiori capacità organizzative e risorse economiche che all’estero venivano dedicate al cinema ed alle produzioni filmiche in generale.

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